Il giorno 2 aprile, nell’Aula Magna del Liceo “G. De Bottis”, si è tenuta una conferenza in occasione della nona edizione della Giornata Mondiale della consapevolezza sull’autismo, promossa dall’ONU cui hanno preso parte gli allievi delle classi 1B,2B,3A e 3M. La nostra Dirigente, la dott.ssa Letizia Spagnuolo, in collaborazione con il docente di sostegno Domenico Piergallino in veste di moderatore,ha accolto un team di esperti, tra i quali la presidente della cooperativa sociale Padre Ferdinando Brachini di Portici, Rosaria Saraco, la dottoressa Alba Bove, la neuropsicomotricista Cira Corvo e la logopedista Maria Teresa Miranda. Dopo il saluto di benvenuto della Dirigente e l’ascolto del brano musicale “La cura” di Battiato ad introduzione della tematica al centro della discussione, ha preso la parola Rosaria Saraco, la quale ha presentato le peculiarità e le attività della cooperativa sociale,incentrata,come lei stessa afferma,sull’amore e sulla professionalità e finalizzata ad offrire continuità nel lavoro terapeutico svolto alla Fondazione Istituto Antoniano, cui è associata. La presentazione si è avvalsa di un video che ha illustrato le caratteristiche e le molteplici sfumature dell’autismo tramite un’animazione di immediata comprensione e carica di significato, in grado di toccare la sensibilità degli studenti. Chiaro, dunque, è il messaggio, volto all’esortazione all’apprendimento del modo di esprimersi delle persone affette da autismo, all’avvicinamento alle loro passioni,alla fusione tra il loro ed il nostro mondo. Esistono, infatti, due differenti ma vicine realtà, quella delle persone con autismo ed il resto del mondo,”popolazioni” che condividono solo in parte la lingua, i principi delle relazioni e il modo di dedicarsi alle proprie passioni. Sulla falsariga del discorso della dottoressa Saraco, è in seguito intervenuta Alba Bove, al fine di spiegare il rapporto tra l’autismo e la teatro terapia. La dottoressa ha illustrato come il cosiddetto “Processo Teatrale” si adegui ad ognuna delle tipologie di autismo con risultati eccezionali, poiché si tratta di un percorso graduale il cui scopo non è la creazione di uno spettacolo, bensì lo sviluppo delle abilità di comunicazione, di espressione delle emozioni,di creazione,di gioco e di interazione sociale nelle persone affette da tale patologia. Questo metodo ha consentito ai ragazzi con i quali la dottoressa ha lavorato di sperimentare nuove situazioni di vita quotidiana e sociale, indicandogli le norme di comportamento a seconda dei diversi casi. Al Processo Teatrale, inoltre, si affianca il metodo ABA , intervento intensivo e globale di psicologia comportamentale esposto dalla neuro psicomotricista Cira Corvo. Le sue delucidazioni in merito hanno coinvolto tramite interessanti esempi pratici i presenti in sala e sono state utili alla comprensione dell’utilizzo di tale metodo, incentrato sullo studio dei comportamenti dei soggetti autistici ed impiegato per insegnare loro a fare richieste, ad imitare modelli, a denominare oggetti e a parlare. L’ultima esperta a prendere la parola è stata la logopedista Maria Teresa Miranda, che ha discusso le caratteristiche della comunicazione nell’autismo ed il metodo CAA. Il metodo CAA, acronimo di Comunicazione Alternativa ed Aumentativa, offre differenti stimoli ai soggetti, che possono essere di natura verbale o visiva,su cui esso fa manforte per accrescere la comprensione linguistica tramite supporti alternativi, quali il modeling, i dispositivi elettronici o i libri in simboli. Il docente di sostegno ha successivamente chiarito il motivo per il quale i genitori di ragazzi autistici scelgono un ambiente quale quello del nostro liceo per la formazione educativa dei loro figli. “Vi è uno studio eseguito dal reparto di neuropsichiatria del Secondo Policlinico di Napoli – dichiara il docente – dal quale è emerso che la didattica e le strategie adoperate al liceo classico funzionano su questi soggetti,poiché si traducono in insegnamenti diretti che contribuiscono al benessere dei ragazzi autistici”.Un ambiente accogliente,dunque,nel quale forte è lo spirito di integrazione e di accoglienza,che funge per i nostri compagni,Angelo,Rolando e Liliana, da favorevole supporto. A testimonianza di ciò le parole di Giorgio Castiello, padre di Angelo, alunno di 3A, che hanno concluso la conferenza sensibilizzando il pubblico alla difficoltà e alla gioia di vivere con un figlio autistico. Oltre alla spiegazione teorica delle esperte, abbiamo pertanto avuto modo di apprendere come in pratica sia la vita a fianco di un ragazzo autistico,tra scuola,centro di terapia ed attività educative,utili a proseguire il percorso di sviluppo delle passioni dei ragazzi e delle abilità basilari necessarie alla vita quotidiana. Filo conduttore di questa iniziativa è stato, dunque, l’ invito ad aprire gli occhi sulla sindrome dell’autismo, per imparare a dare uno sguardo al mondo dei nostri compagni “speciali” e per viverli ogni giorno trasmettendogli sensazioni positive ed amore, nella consapevolezza che solo ascoltando il nostro cuore il nostro mondo può fondersi con il loro.
Elisabetta Del Gaudo, 3A